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Che cos'è (parte 2)?
Questo progetto è anche una mostra: “Una diversa bellezza – Italia 2003-2018”.
Si svolge dal 14 giugno al 6 ottobre 2019 al Museo di Roma in Trastevere.
Racchiude gli scatti, i video e i racconti di Emiliano Mancuso lungo tutto il suo percorso.
Come posso sostenere la stampa della raccolta?
Per la stampa del libro abbiamo bisogno del tuo aiuto!
- Con un contributo di 10€ puoi avere un box con 5 segnalibri con le frasi dei protagonisti del documentario "Le Cicale"
- Con un contributo di 35€ puoi avere 1 copia del libro
- Con un contributo di 60€ puoi avere 1 copia del libro + 1 stampa fotografica 30cm x 40cm della serie Terre di Sud***
- Con un contributo di 100€ puoi avere 1 copia del libro + 1 stampa fotografica 40cm x 50cm della serie Terre di Sud***
- Con un contributo di 120€ puoi avere 1 copia del libro + 1 stampa fotografica 40cm x 50cm + 2 DVD (1 "Le cicale" e 1 "Il Diario di Felix")***
- Con un sostegno di 3.000€ allestisci la mostra in un altro luogo! [Per maggiori info contattaci]
[Il costo di vendita al pubblico del libro è di 30.00€]
[La consegna delle ricompense a Roma e a Milano può avvenire direttamente nella sede di "Officine Fotografiche". Qualora non siate di Roma o Milano, sarà necessaria la spedizione il cui costo è compreso nel contributo erogato]
***È possibile scegliere la stampa tra una di queste [LINK]. Una volta completata la donazione sarai contattata/o via mail e potrai indicare la stampa scelta.
Qui sotto una breve selezione ↓
La mostra - Introduzione del libro. Di Renata Ferri
Quattro differenti corpi di lavoro per un progetto fotografico che si è inevitabilmente intrecciato con la vita stessa dell’autore. Realizzati lungo l’arco di quindici anni, raccontano un’Italia dolente, senza illusioni, in perenne oscillare tra la conferma dello stereotipo e la cartolina malinconica.
Emiliano Mancuso usa tecniche e linguaggi diversi: bianco e nero, colore, immagini digitali o analogiche. E anche polaroid – importanti perché nella loro immediatezza accompagnano il passaggio dell’autore dall’immagine fissa a quella successiva, in movimento. Senza abbandonare il suo terreno d’indagine, semmai amplificandolo grazie all’audio e al video, Emiliano Mancuso traccia un Paese intessuto di microstorie, di esperienze che si mostrano nude nella loro sincerità.
Nel 2002 Emiliano parte per il primo dei suoi molti viaggi nell’Italia Meridionale. Sono viaggi brevi in cui l’autore realizza semplici istantanee. Non c’è ancora consapevolezza nello sguardo, ma già nelle prime immagini, è straordinaria la sua capacità di relazione con l’altro, chiunque esso sia, spesso parte di un’umanità occasionale, talvolta marginale. Mancuso si avvicina, entra nelle vite degli altri, se ne fa complice. Un’empatia naturale segna la sua visione e la addolcisce: sempre clemente, mai giudicante. In Terre di Sud, primo capitolo di questa epopea, c’è una sensibilità, un’energia affettiva che gli permette di accogliere ed essere accolto: il lavoro restituisce una fotografia umanista, vicina alle persone, spontanea e connivente, nella sua accezione migliore.
Terre di Sud è un progetto lungo, in modo intermittente dura fino al 2008. Il libro che raccoglie parte delle immagini diventa una mostra e lo scrittore Domenico Starnone scrive la prefazione.
Proprio nel 2008, Emiliano Mancuso sente però l’urgenza di iniziare un nuovo capitolo, questa volta sull’Italia intera. Come scriverà: “Tra la fine del 2008 e i primi giorni del 2009 i media italiani certificano ufficialmente che anche il nostro paese era entrato “in crisi”, l’economia rallentava sotto la pressione della crisi mondiale, lo spettro dell’impoverimento diventava argomento di dibattito e con esso, i temi dell’immigrazione e della sicurezza.” Seguendo l’idea di un itinerario in camper con quattro giornalisti, nasce Stato d’Italia: “Ho deciso di mettermi in viaggio, iniziando un progetto fotografico sull’Italia di questi ultimi anni. Un viaggio da Nord a Sud che cerca di tenere insieme le periferie di Roma e Milano, gli sbarchi a Lampedusa e i fatti di Rosarno, la crisi industriale in Sardegna e le scene di vita quotidiana, i matrimoni, la disoccupazione, la povertà, i locali notturni. Un progetto che vuole essere il mio contributo alla riflessione sul Paese, di fatto il contributo di un fotografo o, se vogliamo, di un cittadino sempre sorpreso della realtà italiana”. Il risultato è un affresco in bianco e nero, forte e struggente. Diventa un libro e poi una mostra, Stato d’Italia, con la prefazione di Lucia Annunziata e i contributi dei giornalisti che con lui hanno viaggiato: Angela Mauro, Andrea Milluzzi, Laura Eduati e Davide Vari. Il lavoro si sposta nelle piazze d’Italia, approda nei festival diventando punto di riferimento per il fotogiornalismo e il settimanale L’Espresso ne pubblica ampi stralci.
È l’ultimo capitolo solo fotografico del percorso di Emiliano Mancuso. I successivi: Il diario di Felix - intenso ritratto di una comunità di adolescenti ospitati in una casa famiglia - e Le Cicale - le difficoltà del vivere filtrate da quattro storie individuali - saranno invece documentari in cui, pur non abbandonando l’immagine statica, il fotografo si dedica in modo più profondo al racconto video: film che ottengono buoni risultati nei festival di categoria e saranno poi veicolati nelle sale indipendenti.
“Una diversa bellezza – Italia 2003-2018” raccoglie questo importante corpo di lavoro: quattro momenti – quattro lavori, Terre di Sud, Stato d’Italia, Il diario di Felix e Le Cicale – legati dal filo rosso della criticità italiana ma unite dall’umanità dei suoi protagonisti. La stessa mostra comprende la proiezione dei due documentari Il diario di Felix e Le Cicale ai quali si aggiunge un blob di video realizzati dall’autore durante tutti i suoi viaggi: spezzoni, frammenti, interviste e monologhi. C’è una sorta d’ingenuità disarmante, e nello stesso tempo, una solida convinzione nei lavori di Emiliano Mancuso.
C’è la sua umanità mentre disegna i protagonisti che sceglie per raccontare il Paese. La politica, l’economia, la macrostoria, sono sempre filtrate dalla microstoria dei singoli. Vite vissute e testimoniate in prima persona. Con candore, con intrepida audacia, assistiamo allo scorrere di un tempo narrato con compassione rara.
Biografia Emiliano Mancuso
Nato a Roma nel 1971, Emiliano Mancuso è stato un fotografo e regista che ha privilegiato come terreno d'indagine la realtà, soprattutto quella più invisibile e spesso taciuta.
Dopo la laurea in Filosofia, Emiliano Mancuso sceglie la fotografia come mezzo espressivo per documentare la società contemporanea e le sue criticità, dapprima viaggiando a lungo in Amazzonia e successivamente dedicandosi prevalentemente al racconto dell'Italia e delle sue contraddizioni.
Nel 2006 pubblica il suo primo libro Made in Italy (ed. Trolley Books), in occasione del centenario della CGIL e nel 2008 Terre di Sud (ed. Postcart): un variegato e colorato affresco sul Mezzogiorno che nel terzo millennio è ancora alle prese con l'antica e mai risolta “questione meridionale”. L'Italia e le sue problematiche diventano l'oggetto di un nuovo percorso di approfondimento. Questa volta accompagnato da quattro giornalisti, perlustra il Paese seguendo delle aree tematiche: il dissesto idrogeologico, l'immigrazione, la crisi politica e istituzionale e la povertà, quest'ultimo tema caro all'autore, che riprenderà come regista, con differenti declinazioni, nei successivi documentari. Il lavoro viene raccolto nel volume Stato d’Italia (ed. Postcart, 2011). Docente appassionato, diventa direttore del Master in Fotogiornalismo contemporaneo presso Officine Fotografiche Roma. Ha collaborato con tutte le più prestigiose testate nazionali e internazionali.
Dal 2012, pur senza abbandonare la fotografia, si dedica al linguaggio dell’audiovisivo e del documentario.
E del 2014 il suo primo lavoro, Il diario di Felix, realizzato interamente all’interno di Casa Felix, una casa-famiglia alla periferia est di Roma, che ospita minori con problemi familiari e penali. Il lungometraggio viene selezionato al Festival dei Popoli edizione 2015 nella sezione Panorama ed è nominato nello stesso anno al Globo d’oro come miglior documentario. Nel 2018 realizza con Federico Romano il documentario Le cicale, film dedicato agli anziani che vivono a Roma con la pensione minima. E un viaggio intimo nella vita di persone, pensionate o in procinto di esserlo, che si ritrovano a lottare per sopravvivere invece di godere una vecchiaia serena. Il documentario è stato selezionato in concorso al Festival Visioni dal mondo 2018. Emiliano Mancuso muore prematuramente all'improvviso, nel settembre 2018.
Associazione Zona
Zona è un luogo sensibile ai nuovi linguaggi della fotografia, del video, del giornalismo e alla condivisione tra professionisti. Fondata sui valori dell’etica e della conoscenza, Zona è aperta non solo alla documentazione fotografica e audiovisiva tradizionale, ma anche a contributi che arrivano dalla ricerca e dallo studio di materiali fotografici storici e poco conosciuti, così come a linguaggi creativi sperimentali.
Attività
L’associazione realizza progetti di utilità sociale in collaborazione con ONG, organizzazioni internazionali, istituzioni pubbliche e private, università, fondazioni. Sostiene l’ideazione, lo sviluppo e la produzione di progetti di lungo termine dedicati all’approfondimento del mondo contemporaneo. Aiuta e supporta i professionisti che interpretano la realtà che ci circonda. Coinvolge il pubblico sui temi del presente attraverso mostre, pubblicazioni, conferenze, web e nuovi media.
Partner
L’Associazione Officine Fotografiche Roma è un’organizzazione senza scopo di lucro dotata di personalità giuridica. Il suo obiettivo è quello di promuovere la conoscenza della fotografia come tecnica e come linguaggio, combinando gli studi tradizionali con una ricerca costante di nuove idee e stimoli culturali. Officine Fotografiche nasce a Roma nel 2001 come una piccola realtà amatoriale che ben presto si distingue sia per la qualità delle attività proposte che come luogo d’incontro e scambio tra professionisti e appassionati. Il salto avviene nel 2010 col trasferimento in via Giuseppe Libetta. La nuova soluzione architettonica infatti permette di ampliare e diversificare l'offerta formativa e culturale pur mantenendo le caratteristiche per la quale si è distinta fin dagli esordi. L'Associazione è oggi un centro di riferimento per la fotografia, con migliaia di persone che partecipano alle sue attività: mostre, conferenze, presentazioni di libri, laboratori, letture portfolio, corsi trimestrali e di alta formazione, workshop. Da gennaio 2013 Officine Fotografiche si trasforma in Officine Fotografiche Roma acquisendo personalità giuridica ed alla fine del 2016 apre una seconda sede a Milano, nella zona di Porta Romana, a coronamento dei 15 anni di impegno nella promozione della fotografia.
Rassegna stampa
L'Espresso: http://espresso.repubblica.it/foto/2019/06/13/galleria/la-diversa-bellezza-le-fotografie-di-emiliano-mancuso-in-mostra-a-roma-1.335992#1
Huffington Post: https://www.huffingtonpost.it/entry/emiliano-mancuso-sapeva-abbracciare-laltro-nelle-sue-foto-uno-sguardo-pieno-di-umanita_it_5cff6c3ae4b0b02180867e90
Internazionale: https://www.internazionale.it/bloc-notes/2019/06/12/emiliano-mancuso-fotografo-diversa-bellezza
Il Post: https://www.ilpost.it/2019/06/14/foto-emiliano-mancuso/
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